Anche Tabbiani saluta: “Quinto, spero sia un arrivederci”

Dopo l’addio di Robin Lindhout, si separano anche le strade fra l’Iren Genova Quinto e il mancino Thomas Tabbiani, arrivato in biancorosso la scorsa estate dopo essere stato fra i protagonisti della cavalcata in serie A2 del Telimar Palermo, culminata con la promozione nella massima serie.

Parto dalla fine di questa avventura, e allora devo ringraziare tutta la società per questo bellissimo anno, nonostante il campionato si sia interrotto bruscamente per i motivi che tutti conosciamo – racconta Tabbiani – Un grazie al presidente Giorgio Giorgi per avermi dato la possibilità di giocare in un club così prestigioso, grazie a tutto lo staff, tecnico e non, che mi ha sempre messo nelle migliori condizioni possibili. Difficile esprimere un giudizio sul campionato, in me c’è molto rammarico per non aver concluso la stagione, sono sicuro che ci saremmo tolti parecchie soddisfazioni. A livello personale non spetta certo a me dare giudizi, anche se sono il primo critico di me stesso. Però posso dire che credo di aver dato dimostrazione di professionalità, in ogni allenamento e ogni partita ho dato il 100 per cento di me stesso. Il momento che non dimenticherò mai è la partita casalinga con il Savona, decisa da un mio gol negli ultimissimi secondi di gioco: non lo nascondo, ho cercato quel gol, l’ho voluto a tutti i costi. Io sono cresciuto, pallanuotisticamente parlando, proprio in quella squadra e volevo dimostrare il mio valore, far vedere che potevo giocare a livello così elevati, e credo di esserci riuscito. Quindi, grazie Quinto: ho trovato una società solida e strutturata, che merita di essere dove è avendo raggiunto quel traguardo, che anni fa sarebbe sembrato impossibile, con programmazione e organizzazione. E mi auguro che questo sia solo un arrivederci”.

Il commento del direttore sportivo biancorosso Lorenzo Marino: “Ringraziamo Thomas per quanto ha fatto in acqua e per la serietà e la professionalità che ha dimostrato in ogni singolo allenamento. Siamo certi che troverà gli spazi giusti per potersi esprimere al meglio, noi glielo auguriamo di cuore e quando lo incontreremo, anche se da avversario, sarà un piacere abbracciarlo”.

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